I Silenzi di Fumegai
Il romanzo di Alessandro Fort
La prima pubblicazione sul borgo di Fumegai (Comune di Arsiè - BL).

"I silenzi di Fumegai" - la prima pubblicazione sul borgo abbandonato di Fumegai - è l'ultimo romanzo scritto da Alessandro Fort, ispirato a quel pugno di case dimenticate dal tempo negli anni sessanta che si trovano nei boschi al di là del lago di Corlo nel comune di Arsiè (BL). Ma le dicerie, le mezze leggende dicono altro. Il testo non ha ambizioni di ricostruzione storica in ragione della relativa e scarsa attendibilità delle fonti, ma più ancora per il rispetto degli abitanti dei quali è opportuno mantenere la giusta riservatezza che meritano le vicende personali trascorse. Cosa interessante e curiosa è che all'interno delle case ci sono ancora arredi e oggetti di chi le aveva abitate, come se fossero andati via all'improvviso, sebbene negli anni molto di tale materiale sia stato spostato e in parte anche prelevato. Un luogo silenzioso, un luogo dove non c'è più nessuno.
La storia de "I silenzi di Fumegai".
Qualcuno gli aveva parlato di un pugno di case abbandonate fra i boschi silenziosi del bellunese. Pare che contenessero gli averi di chi ci aveva vissuto. Su di loro solo ricordi sbiaditi di qualche anziano abitante del paese sottostante, addormentato sulle sponde di un lago che un tempo non esisteva, ma abbastanza vecchio per custodire segreti da riservare solo a pochi. Con la tristezza nel cuore per aver perduto il suo amore, si farà trasportare dalla ricerca di quel luogo arrivando a fare una scoperta sconcertante che cambierà quello che il suo destino sembrava avesse deciso per lui.
Un improbabile esploratore a cercare un borgo dimenticato fra i boschi del bellunese. La ricerca non sarà facile, ma meno ancora lo sarà l'esplorazione del borgo che risulta assai diverso da quello che gli avevano raccontato e da quello che lui aveva immaginato.
Il viaggio inaspettato lo porterà a conoscere le storie di persone vissute molto tempo fa e mentre le conosce, avverrà un cambiamento dentro di lui di cui non è consapevole.
Questo libro è dedicato a tutte le anime dimenticate, in ogni luogo della terra, affinché tutti noi non ci scordiamo di chi ci ha preceduto.
Vivere il romanzo
"I silenzi di Fumegai"

16 fra revisioni e riletture a partire dal testo originale. Le modifiche hanno riguardato tutti gli 11 capitoli del libro allo scopo di selezionare le parti stilisticamente migliori e più adeguate alla narrazione.

2 le escursioni necessarie per visitare materialmente il borgo e percepirne dal vero l'atmosfera. Nel corso delle visite sono state effettuate oltre 100 fotografie di interni ed esterni.

Ripercorrere la storia del protagonista de "I silenzi di Fumegai".
Tappa 1 - Lago di Corlo
Per chi non conosce la zona, punti il navigatore satellitare o cerchi
sulla cartina stradale Arsiè (BL) nella zona di Feltre. Prima di
arrivare in paese deviate per Rocca di Arsiè (BL), la strada vi farà
approdare sulle sponde del lago di Corlo. Si potrebbe rimanere ore a
guardarlo, in certe giornate di sole la sua superficie riflette la luce e
sembra di vivere in una cartolina. Prendete nota del bar dell'Anna, è
quel bar che rimanendo sulla strada avete alle spalle, ha una terrazza e
accanto un negozietto di alimentari, uno di quelli di un tempo. Noi di
città lo troviamo a dir poco bellissimo e fra salumi e formaggi rimane
un obbligo farci una capatina, ma dopo, ora abbiamo da fare, dobbiamo
proseguire.
Tappa 2 - I due ponti
Proseguiamo per il cimitero
- noi abbiamo chiesto indicazioni ai titolari del bar di prima - e
parcheggiate accanto, nei pressi dell'entrata. Dotatevi di scarpe
adeguate, il sentiero non è difficile, ma meglio non rischiare.
Prendiamo la strada che dal cimitero prosegue in direzione del ponte
delle Bassane che attraversiamo tornando ad ammirare la luce riflessa
sulla superficie del lago. Ci troviamo su strada asfaltata in salita e
ci lasciamo in basso verso destra l'altro ponte, il famoso ponte della
Vittoria composto da due pile di sostegno in pietra e da quattro grosse
funi in acciaio che uniscono le estremità. Vale la pena scendere e
raggiungerlo anche se allunghiamo il percorso, tanto per provare
l'emozione del protagonista del romanzo "I silenzi di Fumegai" e vedere
l'acqua del lago attraverso le assi di legno e sentire che l'intera
struttura è un tantino ballerina. Se soffrite di vertigini lasciate
stare.
Visto il Ponte e fatte le dovute fotografie di rito,
proseguite sulla strada asfaltata, si superano delle piccole curve, la
salita farà ansimare i meno allenati e su una delle curve sul lato
sinistro della strada ecco l'inizio di una sterrata. Attenzione, pur
essendo sterrata e stretta, è percorsa ogni tanto da qualche automobile,
quindi se fate fotografie non concentratevi troppo sull'obiettivo.
Tappa 3 - Il sentiero n. 7
Il percorso è facile, basta seguire quella sterrata che prima raggiunge
una contrada, un gruppo di poche case, e poi torna ad essere asfaltata,
forse nel passato era una zona percorsa da auto più di oggi. Bastano
una decina di minuti di passo normale, magari con qualche respiro per
recuperare vista la salita ed ecco che su una curva che gira a sinistra
trovate l'imbocco del sentiero n. 7 sulla vostra destra. Non potete
sbagliare, c'è il cartello che indica Fumegai, ora ci inoltriamo nel
bosco.
La luce diminuisce e sembra davvero di ripercorrere la strada
e anche le perplessità del protagonista del "I silenzi di Fumegai".
Dopo pochi minuti, il sentiero giunge a un bivio, prendete il sentiero
di sinistra, ora indicato da un nuovo cartello. Il sentiero da qui in
poi guadagna pendenza e magari qualche altro respiro sarà necessario ai
meno allenati, ma ne vale la pena, infatti in una decina di minuti ecco
che compare all'improvviso qualcosa fra gli alberi, è una casa, sì...
siete arrivati a Fumegai.
Tappa 4 - Il silenzio
Davanti alla
prima abitazione potete vedere anche la fontana del Tenente Vaglio. Ora
proseguite e lasciatevi accompagnare dalla curiosità, ma anche dal
silenzio che domina tutto, entrate con rispetto in quelle case. Toccate
il meno possibile quegli oggetti rimasti, salite con attenzione le scale
visto che i gradini di legno quanto i pavimenti e i soffitti sono lì da
decenni e quindi poco sicuri. Ammirate la semplicità di chi viveva lì,
ma contemplate pure la bellezza delle decorazioni, dei ritratti di donna
che potete scoprire sulla parete interna di una delle case, potrete
vedere i ritratti inseriti fra le fotografie all'interno del libro, uno
di questi è stato selezionato ed è diventato la copertina.
Girate
con rispetto quegli ambienti, curiosate con gli occhi negli angoli, fra
quegli oggetti e scoprirete pentole, una caffettiera, bottiglie vuote,
scarpe, mobili e letti, tende e coperte e la luce che dalle finestre
entra a dar vita a quel mondo silenzioso dove anche il ritmo del vostro
respiro disturba. E quando sarete lì... potrete sentirvi come il
protagonista del romanzo "I silenzi di Fumegai" che non avrebbe mai
pensato di trovare quello che ha trovato, forse... lo potrete trovare
anche voi.
Allontanandovi sarà inevitabile voltarsi per l'ultima
volta, rendendosi conto che d'ora in poi quel luogo apparterrà alla
vostra memoria e quando sarete chissà dove, il pensiero se ne andrà a
Fumegai dove il silenzio continuerà a dominare. Ripercorrete il
sentiero, raggiungete la strada e poi con calma il cimitero dal quale
potrete ripartire verso il centro, naturalmente non senza aver
approfittato del bar visto prima. Ah, non dimenticate un giro nel centro
di Arsiè... e una chiacchierata con qualche abitante, chissà che a
qualcuno non venga il pensiero di trasferirsi da quelle parti, come il
protagonista de "I silenzi di Fumegai".
L'inizio della storia, l'inizio del mistero...

Tutto cominciò per caso in un giorno qualunque, uno di quelli in cui si è certi che non accadrà assolutamente nulla di importante.
Venni a sapere di un borgo costituito da vecchie case abbandonate. Pare che al loro interno ci fossero ancora i vestiti, le coperte, i piatti, le pentole, insomma gli averi di chi ci aveva vissuto.
Nessuno era certo dei motivi per i quali gli abitanti se ne erano andati lasciando tutto all'usura del tempo, non era chiaro nemmeno chi fossero, se fossero nati lì o giunti chissà da dove, arrivati per caso o con l'intenzione di viverci.
Tutti questi misteri si trovavano nel Comune di Arsiè, in provincia di Belluno, era il primo dato certo. Risuonava inoltre un nome particolare, Fumegai.
Un viaggio inaspettato, un ponte sospeso su un lago che un tempo neppure esisteva, un sentiero buio, una scoperta sconcertante, un borgo silenzioso... mai avrebbe immaginato di...
A metà mattinata arrivai nella zona, mi guardai attorno apprezzando le curve del terreno che più oltre diventano le prime montagne. Stavo sul ciglio della strada quando giunse un anziano incuriosito dalla mia presenza, forse mi prese per un turista di passaggio ingenuamente persosi in luoghi sconosciuti.
Per l'ennesima volta mi convinsi di fare una cosa assurda e pericolosa. Mi voltai indietro scoprendo che sarebbe stato molto più facile e sicuro lasciar perdere e tornarmene a casa per archiviare quell'irragionevole esplorazione, dopotutto il coraggio lo avevo dimostrato fin lì.
Racconti, memorie, dicerie e immagini su Fumegai

L'Architetto Mario Bonati con l'aiuto di un conoscitore della lingua araba ha tradotto la scritta che compare all'interno di una delle abitazioni di Fumegai... la parte iniziale della scritta non risulta leggibile, il resto corrisponde a quattro nomi, appunto CLAUDIO, DANILA, MASSUD E ELISABETTA. Se qualcuno sa qualcosa di questi nomi... ce lo faccia sapere.